Chicago. 50km sul Lago Michigan.
Appunti di viaggio di un mondo assaporato in bicicletta.
È mattina, la sveglia annuncia che è ora di staccarsi dal groviglio tiepido delle lenzuola: in cucina per un caffè veloce, mi vesto e prendo su il casco per affrontare la Chicago che mi ha accolto, caotica e trafficata ma che mi calza a pennello. Vivo di notte facendo il dj è di giorno amo perdermi tra le sue vie senza una precisa meta, esploro quello che la casualità mi regala.
Ho comprato una bicicletta artigianale italiana, una Scatto Italiano, mi sono innamorato del suo design schietto e sincero, della sua linea contemporanea, dello stile caldo ma asciutto del manubrio in legno che ho scelto e della purezza fredda degli elementi in acciaio. Una bicicletta artigianale italiana fatta di contrasti, tra materiali naturali e industriali, tra tradizione e innovazione, una bici fatta come me.
L’ho resa più scarna che potevo negli elementi perché sono un “purista” dell’andare in bicicletta, l’ho voluta “brakeless”, proprio come sono fatto io.
Ph. Scott Kaplan
Il sole primaverile bagna le strade dell’Ukrainian Village di una luce bianca stamattina, netta: sfreccio davanti al “The Winchester”, uno dei 10 ristoranti più rinomati della città. Pedalo di gran lena e raggiungo presto il Logan Square Auditorium, locale di musica dal vivo, che amo, e che al mattino offre un’ottima colazione americana all’ombra del dehor affacciato su Kedzie Boulevard.
Taglio l’aria leggera della mattina con pedalate fluide, attraverso strade trafficate scivolando rapido tra le auto e i semafori. Ho scelto il manubrio barra per la mia configurazione, la larghezza estremamente ridotta mi permette di svincolarmi nel traffico da qualsiasi ostacolo e il suo peso contenuto mi ha convinto al pari delle sue elevate prestazioni meccaniche riportate sul sito. Passo su uno degli innumerevoli ponti mobili della “Windy City” che collegano le due sponde del Lago Michigan, qui il vento sì che si fa sentire … la sensazione è indescrivibile, ci si può sentire in cima al mondo alle volte, in situazioni così “normali” come pedalare la propria bicicletta: spalla dritta, mani tese sul manubrio, vento contro, respiro a pieni polmoni la vita.
Le due prossime tappe le decido: la prima è il Ricahrd Joseph Daley Center, sono da sempre curioso di ammirare dal vivo la scultura che Pablo Picasso donò alla città nel 1967, la seconda è Agora, imponente esercito di uomini senza testa e senza braccia di Magdalena Abakanowicz. Si tratta di 106 sculture in ghisa alte 2,85 metri circa che si stagliano immobili a sud di Grant Park. Una delle più grandi installazioni al mondo di questa straordinaria artista polacca che già conoscevo e che ancora una volta mi lascia completamente senza parole davanti al suo operato.
“Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per non andare. Viaggio per viaggiare."
Robert Louis Stevenson.
Smonto dalla mia Scatto e mi fermo ad osservare i grattacieli colorati dalla luce violetta della sera, il sole è un pallone arancione che sfuma sulla linea dell’orizzonte frastagliato della città. Punto la sua direzione per tornare a casa.
Mi piace Chicago. La città del vento, la terza più popolosa d’America, dove ognuno trova il “suo posto” e i vicoli raccontano le storie dei gangster che negli anni ’30 si contendevano il mercato dell’alcool e del gioco d’azzardo in contrasto con il moderno skyline simbolo del nuovo potere, quello dell’alta finanza.
Configurazione bicicletta
Configurazione bicicletta: modello da configuratore con telaio in acciaio Columbus, verniciatura bicolore nerastro con dettagli perla, manubrio modello Barra, cerchi H+Son TB14 neri, coperture Grancompe SS bianche, sella Brooks modello B15 nera, movimento ruota fissa senza freni.
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